Premessa

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view post Posted on 26/10/2012, 18:20
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Sono nato nel 1948, il secolo scorso, ed oggi che siamo nel 2012 ho, ahimè, 64 anni.
Ci sono pochi principi morali che hanno governato e governano la mia vita, non sto a raccontarli perché credo che non siano di nessun interesse per chi legge; tuttavia di uno voglio parlarne perché è quello che ha ispirato l’idea di questa iniziativa.
Credo che tutti da giovani vogliamo salvare il mondo, diventare degli eroi riconosciuti di cui avranno memoria le generazioni future. Io mi sono reso conto da subito, che questo per me non sarebbe stato possibile perché non ho nessuna capacità eccezionale, né una straordinaria intelligenza, né la mia famiglia possiede risorse economiche elevate.
Ma, riflettendo su queste aspirazioni, dopo aver letto diversi libri di politica e filosofia, ho sempre letto molto; non so bene che cosa capivo di quello che leggevo perché ero molto giovane, però qualche cosa devo aver capito perché, sin da allora, ho elaborato una idea che per quasi 50 anni non mi ha mai abbandonato e che, malgrado le varie vicissitudini ed esperienze accumulate, non ho mai cambiato.
L’idea è questa: nel mondo ci sono circa sette miliardi di persone quindi io conto per un sette miliardesimo di umanità.
Ebbene, quando morirò, voglio aver contribuito a lasciare questo mondo un sette miliardesimo migliore di come l’ho trovato.
Certo è molto poco un sette miliardesimo di qualche cosa, ma non ha importanza. Io voglio fare la mia parte!!!
Inoltre riflettevo recentemente in termini generali sul problema della scomparsa delle ideologie politiche e sull’imbarbarimento delle ideologie morali. Nell’ultimo secolo sono sorte due principali ideologie: il comunismo e il capitalismo, che hanno condizionato pesantemente le cose politiche e di governo.
Non la voglio fare molto lunga per andare a cercare le definizioni, né comincio a metterci dentro il liberismo, non mi interessa scrivere un trattato.
Quello che voglio dire è queste due ideologie, a mio avviso in maniera chiaramente differente, si sono dimostrate non adatte alla gestione della politica, fallendo gli obiettivi per i quali erano sorte.
Il comunismo ha fallito perché ogni uomo è differente da un altro e quindi aspira naturalmente al riconoscimento delle proprie capacità e del proprio impegno.
Il capitalismo, che ancora impera in modo massiccio, a mia avviso, sta fallendo anche lui, anche se ancora non lo riconosciamo, perché porta ad un accumulo abnorme della ricchezza in poche mani, ad uno sfruttamento ingiusto di intere popolazioni, ecc., ecc.

Lo so che i motivi non sono solo quelli che ho elencato, ce ne sono molti altri; come so pure che non tutti sono d’accordo con queste premesse, ma la mia idea è questa: hanno fallito perché, tenendo conto dell’animo umano e del grado di maturità sociale delle persone, sono entrambi ingiusti. In teoria potrebbero funzionare ma nei fatti da una parte appiattiscono, non stimolando idee, e dall’altra consentono lo sfruttamento dei meno dotati, meno sfortunati o meno disinvolti.
Quindi siamo in un terribile periodo di transizione e, sono d’accordo con Piero Ottone nel libro Il tramonto della nostra civiltà 1995, nel periodo di decadenza della nostra civiltà. Noi non ce ne accorgiamo perché ci siamo dentro, ma siamo storicamente alla fine. Non la voglio fare lunga parlando dei vari movimenti di protesta, degli arrabbiati (di questi giorni) delle popolazioni povere che vivono al di sotto del limite di sopravvivenza, ai bambini sfruttati ecc., queste cose le sapete meglio di me.
Dunque riflettevo su politica e morale e su che cosa si potesse fare per migliorare le cose, quando mi è venuta una idea semplicissima su come si dovrebbe vivere e su quale dovrebbe essere la regola che deve governare la società.

Essa è X30X20X0.
Che vuol dire?
• Il lavoro più umile deve guadagnare una retribuzione che gli consenta un vita minimamente dignitosa.
• X30, nessuno che lavora nel campo privato, svolgendo un lavoro di altissimo livello, deve guadagnare più di trenta volte di quello che guadagna di meno, facendo il lavoro più umile.
• X20, nessuno che lavora nel campo pubblico, svolgendo un lavoro di altissimo livello, deve guadagnare più di venti volte
di quello che guadagna di meno, facendo il lavoro più umile.
• X0, a tutti, compresi quelli che guadagnano zero, deve essere assicurata l’assistenza medica, da mangiare, da dormire e da coprirsi.
Se vi sembra una stupidaggine è inutile che perdiate tempo andando avanti, chiedo scusa invece di quello che vi ho fatto sprecare finora, altrimenti continuate.
Un’ultima considerazione generale, la differenza tra il Guerriero e Don Chisciotte.
Il Guerriero non è quello che va a combattere le battaglie che è sicuro di vincere, ma è quello che è disposto a combattere anche quelle per le quali pensa di avere solo una esigua possibilità di raggiungimento dello scopo che si è preposto.
Don Chisciotte invece combatte battaglie che non hanno nessuno scopo o uno scopo evanescente e nessuna possibilità di vittoria.
Ma la differenza tra esigua possibilità e nessuna possibilità oppure tra scopo evanescente o scopo reale e concreto chi la stabilisce? e con che criterio?
Non la sto a fare molto lunga, ma a mio avviso la differenza tra il Guerriero e Don Chisciotte è veramente misurata da un capello, tale infatti è la distanza tra i due.
Appunto per questo per i miei scritti userò da adesso in poi lo pseudonimo di : Guerriero Don Chisciotte.
Lascio a voi la misurazione del capello.


Edited by Gino48 - 14/12/2018, 12:42
 
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